Ferrara una guida

Gli imperdibili di Ferrara

1. Vedere da vicino il Castello estense. Che è al centro di un verde anello d’acqua, al centro della città, al centro della sua storia. E occupa di sicuro un posto speciale nell’immaginario dei ferraresi, così come in quello dei tanti artisti che da Ferrara si sono lasciati ispirare. Il Castello è stato una fortezza inespugnabile, uno splendido palazzo rinascimentale, un enigmatico protagonista di dipinti metafisici; oggi ci piace pensarlo come una sorta di lanterna magica, nella quale si proiettano tutte le memorie e le suggestioni del passato.

2. Fare un giro in bici sulle mura degli Angeli. Per capire davvero il ritmo di questa città bisogna esplorarla pedalando flemmaticamente, e a volte con la testa fra le nuvole, come fanno i suoi abitanti. Per capirne lo spirito, bisogna salire sulle mura e osservarla dall’alto: il centro di Ferrara è un gioiello, racchiuso in uno scrigno che la protegge da immaginarie minacce esterne. Ferrara si staglia nella pianura come un’isola, e si pensa come un’eccezione. Ma le sue mura (e in particolare quelle degli Angeli, le più settentrionali e le più belle) sono confini permeabili: il verde della campagna le circonda, le occupa e le scavalca, trasformandole in un grande giardino accogliente.

3. Perdersi apposta nelle stradine medievali del centro storico, magari in un nebbioso crepuscolo autunnale, o in uno dei limpidi pomeriggi della primavera ferrarese. Gustandosi il silenzio e prestando attenzione ai dettagli minimi, ma preziosi, che rendono bella questa città: il battente antico di una porta, la decorazione in cotto di un cornicione, una finestra con le inferriate in ferro battuto stracolma di fiori, un gatto che non vi teme e volentieri accetta una carezza.

4. Chiacchierare con gli sconosciuti. I ferraresi, sulle prime, possono sembrare un po’ riservati. Tuttavia (forse anche perché sono molto curiosi) ben volentieri si presteranno a darvi qualche indicazione o suggerimento. Può darsi persino che siano loro ad “attaccar pezza”, come si dice da queste parti; per parlare del più e del meno, o – a volte anche con una certa veemenza – degli argomenti che preferiscono: le bellezze della città, la bontà della cucina ferrarese, le sorti della Spal.

5. Verificare se è vero quel che si dice della cucina ferrarese. Potremmo anticiparvi la risposta, ma preferiamo che siate voi ad assaggiare le specialità locali (dalla coppia ai cappellacci di zucca, dal pasticcio di maccheroni alla salama da sugo, dal pampepato alla tenerina) e a trarre le dovute conclusioni. Se poi, alzandovi da tavola, sentiste il bisogno di espiare i vostri peccati di gola – …ehm, di sgranchirvi un po’ – il nostro consiglio è: andata e ritorno a piedi, dal Castello alla Porta degli Angeli, lungo corso Ercole I d’Este. Che è una delle strade più belle d’Europa.