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_Lo sguardo di una insider
_Una guida contemporanea al meglio di Cremona
_Otto passeggiate lente tra arte, storia, cultura, musica, racconti, buon cibo e con l’anima a posto.
_Svelano i loro luoghi del cuore di Cremona: Andrea Cisi, Enrico Madini, Fulvio Stumpo, Stefano Conia senior, Marco Ghizzoni.
“Ho scritto Cremona una guida” racconta l’autrice, “perché Cremona rappresenta la parte più silenziosa e calda della terra che mi ospita da tanto tempo, e mi ha svelato i suoi molti tesori con la calma di chi ha una storia bella da raccontare, lunga e fresca come le acque del fiume che le scorre accanto”.
Anna Tonini, fin da bambina gironzola tra colline, palazzi, giardini, musei e chiese della sua Firenze, assorbendo per osmosi lo spirito della città che le fa da culla; laurearsi in storia dell’arte medievale era scritto nel suo DNA. Oggi vive tra Milano e la campagna cremonese , e cerca sempre il senso che hanno linee, forme e colori in quello che la circonda; e la sua vocazione è comunicare questa chiave di lettura per la vita ai bambini delle scuole che scoprono con lei i musei e ai ragazzi che studiano sui libri della Zanichelli, la casa editrice per cui lavora.
Gli Imperdibili di Cremona
1.Abbracciare la città con uno sguardo dal Torrazzo. Per conoscere Cremona, bisogna proprio arrivare incentro: dal suo cuore pulsante, che è piazza del Duomo, arrampicarsi per il vortice di scale del suo ombelico, che è il Torrazzo, far volare lo sguardo sui tetti rossi delle vecchie case e delle mille chiese, e poi oltre, sulle campagne verdi fino al Po, sottile nastro luccicante nelle terse giornate di primavera.
2.Farsi catturare dalle note dei violini durante un concerto all’Auditorium Arvedi. Il museo del Violino rappresenta molte cose per la città: è la più elegante architettura dell’importante stagione fascista di Cremona; è un prezioso scrigno che raccoglie gli esempi più belli dei violini costruiti dalle mani sapienti di Amati, Guarneri del Gesù, Stradivari, maestri di un sapere antico e ancora vivo; è, con il suo avveniristico Auditorium, il centro delle manifestazioni che ogni anno portano in città musicisti da tutto il mondo, per condividere l’amore per la musica.
3.Andare a caccia di tutte le leccornie cremonesi, in una delle vecchie gastronomie del centro, in un’osteria delle strade un po’ più fuorimano, tra le bancherelle delle davvero imperdibili sagre che animano piazza del Duomo, oppure in una cascina appena fuoriporta… In molti luoghi potete scovare le prelibatezze frutto di una terra ricca e di una cucina semplice e gustosa, come il salame da pentola, il lesso con la mostarda o il torrone.
4.Pedalare fino al Po. È il genius loci senza il quale Cremona non esisterebbe. È la ragione per cui i Romani fondarono qui una colonia; è la presenza che ha dato vita alla ricca agricoltura, ma dalla quale i cremonesi si son dovuti difendere durante le piene; è la meta delle gite in bicicletta e il compagno di lunghe pedalate lungo-fiume; è il punto di riferimento della vita sportiva e mondana delle estati nella Bassa cremonese.
5. Avventurarsi nei dintorni fino a San Sigismondo. Appena fuori dalla città potete raggiungere la sobria chiesa dove furono celebrate le nozze dei duchi di Milano Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. San Sigismondo è fiorita nel tempo fino a diventare il più abbagliante esempio della splendida stagione artistica del Cinquecento cremonese. Entrate, e sarete storditi da un turbine di putti, festoni, angeli, viole, profeti, paesaggi, trombe, santi dai mille colori.
TOP5, inedite e originali classifiche delle guide incentro
TOP5 Il museo del Violino
Un percorso interattivo, attraverso il quale il violino è visto da dentro, da fuori, pezzo per pezzo, come incastro di legni diversi, dalle sue origini ad oggi, come oggetto storico, opera d’arte e strumento che delizia l’anima.
1.La bottega del liutaio (sala 2), dove potrete vedere un esempio di bottega come ce ne sono tante in giro per la città e dove potrete assistere a un filmato che svela finalmente le diverse fasi di fabbricazione di un violino, dalla scelta del legno fino alle decorazioni finali.
2.Lo scrigno dei tesori (sala 5). Sembra di entrare all’interno di una vellutata custodia di un gigantesco violino, dove gli strumenti sospesi in teche climatizzate sembrano fluttuare nel vuoto: è la raccolta dei dieci più importanti violini oggi esistenti, come il Carlo IX, costruito da Andrea Amati nel 1566 circa, uno dei pochi rimasti commissionati dal re di Francia; o “il Cremonese” di Antonio Stradivari, del 1715; o ancora “lo Stauffer” di Giuseppe Guarneri del Gesù, del 1734. Confrontate colori, riflessi, dimensioni, venature del legno.
Vi sembrerà di essere davanti ai gioielli della Corona!
3. I segreti di Stradivari (sala 6): gli attrezzi, gli schizzi preparatori, le sgorbie del grande maestro svelano i misteri della sua arte.
4.Le Olimpiadi della liuteria. Un’immensa sfilata di strumenti costruiti dai maggiori maestri liutai, premiati con medaglia d’oro nel concorso Triennale Internazionale degli strumenti ad arco. Maestri italiani, ma non solo: canadesi, inglesi, tedeschi, francesi, finlandesi…
5.Auditorium Giovanni Arvedi. Gli architetti dello studio ARK PABI, con la collaborazione dell’ingegnere acustico Yasuhisa Toyota, si sono ispirati forse alle linee sinuose e morbide del violino, e sembra abbiano scelto gli stessi legni caldi per plasmare la struttura che si inserisce nella grande sala delle adunanze di fascista memoria e che ora ha il suo punto focale nel palcoscenico centrale. “Lo spazio dove si forma il suono è colto dagli spettatori come un nucleo magnetico […] il pubblico avvolge il musicista e il dialogo […] produce un forte impatto emozionale”; “la musica diviene forma”. Questa stupenda architettura restituisce il suono antico degli splendidi violini esposti nel museo, che periodicamente vengono prelevati dalle loro teche e suonati da musicisti di tutto il mondo. Conviene dunque far coincidere la visita al museo con una di queste frequenti esibizioni!
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